15.06.2012


FRANCESCO CARONE

Rendezvous des amis

A cura di: Marinella Paderni


 
PALAZZO PUBBLICO- Museo Civico

Piazza Il Campo - Siena


Inaugurazione mostra: venerdì 22 giugno 2012 ore 18,00


Periodo: 22 giugno – 30 settembre 2012

Le sale storiche di Palazzo Pubblico a Siena, affrescate da figure illustri della storia dell’arte come Simone Martini e Ambrogio Lorenzetti, ospitano una mostra di arte contemporanea ideata appositamente dall’artista senese Francesco Carone che, tramite una serie di interventi site specific nello spazio, realizzerà un dialogo colto e sublime tra l’immagine del passato e lo sguardo del presente, tra la memoria artistica del luogo, i suoi significati e la percezione visiva contemporanea.

Rendezvous des amis è il titolo della mostra di Francesco Carone promossa dal Comune di Siena, Assessorato alla Cultura, con il contributo della Banca Monte dei Paschi di Siena e curata da Marinella Paderni – un titolo che evoca l’idea di un “incontro tra amici, vecchi e nuovi”, un avvicinamento tra orbite affini anche se lontane nel tempo (nel linguaggio scientifico "rendezvous" significa anche questo) in cui l’artista si confronta con i pittori della tradizione senese nei luoghi dove hanno lasciato memoria di sé e della loro arte, come a voler istituire con loro un dialogo muto sulla dialettica dello sguardo tra storia e contemporaneità.

Il fulcro di tutta la mostra è il concetto di semi-cecità collettiva che porta lo spettatore a guardare le cose ma a non vederle, anestetizzato dalle troppe immagini che compongono il mondo odierno. Lavorando sullo svuotamento quale processo di costruzione, sull’idea di assenza associata non ad un perdita ma ad un arricchimento della percezione visiva, Francesco Carone ha ideato una grande installazione scultorea, che si presenta come un nuovo dispositivo dello sguardo atto a vedere con occhi diversi e a guardare da angolazioni inedite i mirabili affreschi della Sala del Mappamondo.

In un “gioco delle evidenze” tra chi vede e chi è visto, l’artista riflette sulle modalità del visibile, sullo statuto dell’immagine e sul ruolo dello spettatore posto tra vedere o credere.

Questa dialettica è portata avanti da altre tre opere in mostra, esposte in sale diverse del palazzo dove, grazie a raffinati slittamenti di senso tra visibilità e invisibilità delle cose, Carone scopre la verità che ogni immagine porta con sé andando oltre la visione stessa.

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