Dal 30 maggio
al 02 giugno Suona francese presenta la
II edizione del Festival di piano
romantico francese.
Tre pianisti
emergenti della scena internazionale - Emmanuelle Swiercz, Dana Ciocarlie e
Wilhem Latchoumia - selezionati dal prestigioso Palazzetto Bru Zane - Centre de
musique romantique française,
si esibiranno
nella Sala del Buonumore del Conservatorio Cherubini.
Suona francese, festival di musica organizzato
dall’Ambasciata di Francia in Italia e dall’Institut français Italia, con il sostegno
dell’Institut français, della Fondazione Nuovi Mecenati e del Ministero
dell’Istruzione e della Ricerca - Alta Formazione Artistica, Musicale e
Coreutica, accoglie quest’anno la II edizione del Festival di piano romantico francese.
Vetrina fiorentina di giovani talenti pianistici,
selezionati dal prestigioso Palazzetto
Bru Zane - Centre de musique romantique française, specializzato nella
valorizzazione della musica romantica francese, il festival è realizzato in
collaborazione con Institut français Firenze
e Conservatorio Statale di Musica Luigi Cherubini e con il sostegno dell’Ente
Cassa di Risparmio di Firenze e prevede
dal 30 maggio al 2 giugno 2013 tre
appuntamenti con altrettanti pianisti emergenti della scena internazionale: Emmanuelle Swiercz,
Dana Ciocarlie e Wilhem Latchoumia, che si esibiranno
nella Sala del Buonumore (c/o
Conservatorio Cherubini, piazza delle Belle Arti 2) ad ingresso libero.
Giovedì 30 maggio
ore 21 Emmanuelle Swiercz presenta “Dans l’intimité des romantiques”.
Programma
Théodore Gouvy Vingt Sérénades pour piano n° 2, 5, 15
Frédéric Chopin,
Nocturne en do # mineur opus posthume,
Berceuse, Fantaisie-Impromptu en do # mineur op. 66
Théodore Gouvy, Vingt
Sérénades pour piano n° 11, 14, 17
Franz Liszt, Der Wanderer, Sonnet de Pétrarque 104,
Venezia e Napoli (tarentelle)
Il “pezzo di genere” fiorisce in età romantica sotto
l’influsso di quello spirito rapsodico
che definisce l’intero Ottocento: la mente sembra libera da costrizioni
formali e si dispiega seguendo l’ispirazione del momento. I preludi romantici
riprendono questa vena barocca, ravvivata da armonie sulfuree e spesso
sorprendenti. Contemporaneamente quei “pianisti-poeti”
che furono Chopin, Heller o – in Germania – Mendelssohn, Schumann e Brahms
inventano il “notturno”, l’“intermezzo”, la “rapsodia”… Perfino lo “studio”
pianistico, genere didattico che parrebbe così poco propizio all’effusione
dell’anima, si carica di un pathos
nuovo.
Sabato 01 giugno
ore 21 Dana Ciocarlie interpreta “Wagner à la française”.
Programma
Alfred Jaëll,
Deux Improvisations sur Rienzi, opéra de Richard Wagner Aus Richard Wagner’s
Lohengrin und Tannhäuser Paraphrase, op. 35
Franz Liszt-
Richard Wagner, Spinnerlied aus Der fliegende Holländer von Richard Wagner S.
440
Richard Wagner,
Sonate pour piano en la bémol majeur
Alfred Jaëll, «
Transcription », première des Drei Stücke aus Richard Wagner’s Tristan und
Isolde
Franz Liszt-Richard Wagner, Isoldes
Liebestod aus Tristan und Isolde S. 447.
Movimento culturale senza precedenti in Europa e tra
i più rilevanti dell’Ottocento, il “wagnerismo”
ha trovato in Francia la sua terra elettiva: dalla metà dell’Ottocento fino
almeno al 1914 è ragguardevole l’influsso artistico, sociale e politico di
Richard Wagner. Di certo i compositori sono profondamente segnati dall’opera di
Wagner (Franck, Duparc, Chausson, Ropartz…), e un rifiuto violento si rivela
talvolta l’unica soluzione per emanciparsene (Debussy, Saint-Saëns). Non è
esagerato affermare che il wagnerismo fu uno dei fenomeni più strutturanti
della Francia musicale del Secondo Impero e della Terza Repubblica.
Domenica 02
giugno ore 21 Wilhem Latchoumia si cimenta in “Relire Wagner”
Programma
Charles Valentin
Alkan, 4 Esquisses op 63 (Tutti de Concerto dans le genre ancien - Scherzettino
– Les Cloches – Staccatissimo)
Richard Wagner,
Fantaisie pour piano en fa dièse mineur
R. Wagner /
Alfred Jaëll, « Transcription », première des Drei Stücke aus Richard Wagner’s
Tristan und Isolde op. 112
R. Wagner /
Franz Liszt, Isoldes Liebestod aus Tristan und Isolde S. 447
R. Wagner / Hugo
Wolf, Paraphrase sur Die Walküre.
L’aggettivo “wagneriano” non definisce nell’Ottocento una serie di
principi tecnici riconosciuti o una precisa estetica, ma più in generale un
gusto per il “bizzarro”, lo “scientifico” e il “moderno”.
È solo perché si scontra con la mentalità francese e
si contrappone alla concezione del teatro lirico come luogo di distrazione che
la musica di Wagner viene frettolosamente assimilata a uno stile sconvolgente:
quello della “musica dell’avvenire” che perora la “melodia infinita”.
Ma lo si conosce bene, Wagner,
a Parigi? No di certo,
poiché bisogna attendere la prima di Lohengrin nel 1891 perché l’Opéra tenga a
lungo in cartellone un’opera del maestro. Ciò non toglie che il “wagnerismo”,
inteso questa volta come procedimento artistico, susciti dopo gli anni Ottanta
un entusiasmo che esplode tanto negli ambienti altolocati della capitale
francese (il viaggio a Bayreuth è di rigore per il perfetto snob) quanto nei
salotti artistici d’avanguardia.
DOVE: Conservatorio Statale di Musica Luigi
Cherubini
Piazza delle Belle Arti 2, Firenze
facebook.com/Suona.francese - twitter.com/suonafrancese - #suonafrancese
Ingresso libero
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